Può sembrare strano occuparsi del gioco dal punto di vista filosofico; gioco e pensiero appartengono a dimensioni di vita contrapposte: la lieta spensieratezza del gioco, che unisce realtà e fantasia, appare molto lontana da ogni critico e riflessivo esame delle cose, tipico del pensiero filosofico. Tuttavia, come ha saputo dimostrare il filosofo tedesco Eugen Fink (1905-1975), allievo di Husserl e di Heidegger all’università di Friburgo, anche il gioco può essere un degno oggetto d’indagine da parte della filosofia.
Quello che vi presento oggi è un bel saggio di Benedetta Zavatta che affronta appunto il tema del gioco, ma nella particolare interpretazione filosofica di Nietzsche. (Cliccando sull'immagine si accede al documento in formato PDF). Buona lettura.
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