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Giornalisti e TV... (Seconda parte)

>> giovedì 7 marzo 2013



La “baby-sitter con un occhio solo”


La televisione iniziava a fare il suo ingresso come nuova tecnologia mass-mediatica proprio nel momento in cui venivano pubblicati i risultati del Radio Research Project, nel 1939. Sperimentata dapprima su larga scala nella Germania nazista, durante le Olimpiadi di Berlino del 1936, la televisione fece la sua prima apparizione pubblica alla Fiera Mondiale di New York del 1939, dove attirò vaste folle di persone. Adorno e altri riconobbero immediatamente il suo potenziale come strumento per il lavaggio del cervello di massa. Nel 1944 Adorno scriveva:
“La televisione punta alla sintesi di radio e cinema… ma le sue implicazioni sono enormi e promettono di intensificare l’impoverimento della sostanza estetica in modo così drastico che in futuro l’identità appena velata di tutti i prodotti culturali industriali potrà uscire trionfante allo scoperto, concretando in modo irridente il sogno wagneriano dellaGesamtkunstwerk, la fusione di tutte le arti in un’opera unica”.

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Pronti, propaganda, via!

>> sabato 19 maggio 2012


Quando un attentato come quello di Brindisi ha una così chiara matrice (per me, almeno, il modus operandi è inconfondibile, quasi una firma), la funzione della stampa cartacea e televisiva è sempre la solita:

a) Far sì che chi deve recepire il messaggio lo recepisca forte e chiaro, con tutti i suoi elementi "simbolici" di contorno. Non sto parlando di simbolismo "massonico" o altre amenità simili, ma è chiaro che un attentato contro una scuola, che non colpisce quindi in modo diretto i centri di potere che si intende ricondurre a più miti consigli (forse perché non vuole colpirli direttamente, forse perché non può farlo), rappresenta per tali centri un avvertimento in cui il messaggio è contenuto, per forza di cose, nel momento, nel luogo, nei nomi, nelle modalità, ecc. In questo caso, come ripeto, il destinatario sembra essere Finmeccanica e tutti quegli ambienti economici, finanziari, industriali e politici che con essa stanno "tramando" qualche mossa di cui ancora non riesco a percepire i caratteri (o che semplicemente si oppongono alla privatizzazione che è stata gia decisa), ma che deve avere comunque per fulcro un qualche riassetto strategico nazionale o più probabilmente (vista la bestialità dell'attentato) internazionale;

b) Far sì che tutti gli altri non ci capiscano niente. Ecco quindi che l'apparato di disinformazione tira fuori dalla saccoccia il solito armamentario di termini senza nessun significato, buoni per chi si ciba di parole anziché di ragionamenti: la mafia, il terrorismo, la vile aggressione allo Stato, ecc. ecc. Mi stupisco di non aver sentito nominare, in questa occasione, anche gli anarco-insurrezionalisti. Nella pletora di minchiate che si sfoderano per queste grandi occasioni non avrebbero sfigurato affatto.

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