E questo sarebbe il piano per uscire dalla crisi?
>> martedì 1 novembre 2011
da Yahoo Finanza:
Il diagramma del piano di salvataggio dell’Eurozona
Il consulente al seguito di uno dei leader europei coinvolti nelle recenti discussioni sul salvataggio degli Stati in crisi - la cui identità resta segreta - mostra lo schema del piano di salvataggio dell'Eurozona [leggi il bilancio del vertice a Bruxelles].
In alto a sinistra si vede anche la sigla "ITA", che indica il nostro paese, insieme a Grecia, Irlanda, Spagna e Portogallo.
Riuscite a interpretarlo?
da quello che capisco:
1.linee piene: l'efsf è dotato di 440 mld; 250 vanno a leva per raggiungere i 1000 mld, 150 direttamente a Portogallo Irlanda e Grecia (non capisco cosa è scritto tra parentesi) e 40 non si sa dove vanno (sconcertante). Il trilione viene usato per i piigs e per ricapitalizzare le banche. Nel frattempo l'fmi + eurozona, in caso di problemi, garantiscono il 20% del titoli di stato (o è un'ipotetica emissione di un eurobond con valore pari all'80 % dei titoli di stato attuali?);
2.frecce tratteggiate: il settore bancario europeo deve ricapitalizzare di 106 mld (solo? ma mi faccia il piacere) entro giugno. Parte li prende dal settore privato e parte dal fondo che emette un veicolo (l'spv) comprato dai privati... inoltre l'fmi potrebbe contribuire con ulteriori 130 mld per i piigs.
Questo piano è una cagata pazzesca come direbbe fantozzi...
Per mettere insieme quel famoso 80% del fondo europeo, la famosa e rinomata Europa, il vecchio continente (ormai di nome e di fatto), sta facendo opera di accattonaggio. Dove si poteva andare a bussare, se non in Cina? Nicolas Sarkozy, ormai indiscusso premier ombra della comunità europea - con Berlusconi portaborse – ha fatto una telefonatina a Hu Jintao. Il capo dell’Efsf Klaus Regling lo va a trovare di persona. Andiamo a elemosinare qualche spicciolo dei loro 3.200 miliardi di dollari di riserve. L’equivalente in oro degli sconfinati giacimenti petroliferi iracheni e iraniani. Ma quelli mica sono scemi... Prima di investire un centinaio di miliardi, come ipotizza il Financial Times, vogliono esaminare i piani salva stati. Ve lo vedete Hu Jintao con la letterina di intenti di Berlusconi in mano, intento a bersi la favoletta del 1994... quella che comincia con “l’ammodernamento della funzione pubblica”? Scordiamoci i loro soldi. Anche perché significherebbe cedere una quota significativa di controllo politico sui nostri affari a gente che, come Jin Liqun, presidente del fondo sovrano cinese, ci manda a dire queste esatte parole: “L’Eurozona è una di alcune entità politiche ed economiche che si aspettano la carità dalla Cina e dai mercati emergenti. Noi vi rispettiamo, per favore rispettate voi stessi”.
Il diagramma del piano di salvataggio dell’Eurozona
Il consulente al seguito di uno dei leader europei coinvolti nelle recenti discussioni sul salvataggio degli Stati in crisi - la cui identità resta segreta - mostra lo schema del piano di salvataggio dell'Eurozona [leggi il bilancio del vertice a Bruxelles].
In alto a sinistra si vede anche la sigla "ITA", che indica il nostro paese, insieme a Grecia, Irlanda, Spagna e Portogallo.
Riuscite a interpretarlo?
da quello che capisco:
2.frecce tratteggiate: il settore bancario europeo deve ricapitalizzare di 106 mld (solo? ma mi faccia il piacere) entro giugno. Parte li prende dal settore privato e parte dal fondo che emette un veicolo (l'spv) comprato dai privati... inoltre l'fmi potrebbe contribuire con ulteriori 130 mld per i piigs.
Questo piano è una cagata pazzesca come direbbe fantozzi...
Per mettere insieme quel famoso 80% del fondo europeo, la famosa e rinomata Europa, il vecchio continente (ormai di nome e di fatto), sta facendo opera di accattonaggio. Dove si poteva andare a bussare, se non in Cina? Nicolas Sarkozy, ormai indiscusso premier ombra della comunità europea - con Berlusconi portaborse – ha fatto una telefonatina a Hu Jintao. Il capo dell’Efsf Klaus Regling lo va a trovare di persona. Andiamo a elemosinare qualche spicciolo dei loro 3.200 miliardi di dollari di riserve. L’equivalente in oro degli sconfinati giacimenti petroliferi iracheni e iraniani. Ma quelli mica sono scemi... Prima di investire un centinaio di miliardi, come ipotizza il Financial Times, vogliono esaminare i piani salva stati. Ve lo vedete Hu Jintao con la letterina di intenti di Berlusconi in mano, intento a bersi la favoletta del 1994... quella che comincia con “l’ammodernamento della funzione pubblica”? Scordiamoci i loro soldi. Anche perché significherebbe cedere una quota significativa di controllo politico sui nostri affari a gente che, come Jin Liqun, presidente del fondo sovrano cinese, ci manda a dire queste esatte parole: “L’Eurozona è una di alcune entità politiche ed economiche che si aspettano la carità dalla Cina e dai mercati emergenti. Noi vi rispettiamo, per favore rispettate voi stessi”.
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