Copyright di Gennaro Cangiano - per informazioni scrivere a cangianogennaro@gmail.com. Powered by Blogger.

In memoria di Davide

>> sabato 22 novembre 2014



Ci hanno spiegato, a noi che siamo ottusi, che quello che è successo al Rione Traiano di Napoli  nei mesi scorsi, quando il giovane Davide moriva per mano di un carabiniere, ha le sue radici nel contesto illegale e degradato di Napoli; che è del tutto evidente che, ignorando l'alt dei carabinieri, i tre giovani se la sono cercata; che il loro essere in giro alle 2.30 di notte è indice di per sé di devianza... Ci hanno spiegato, ormai in mille modi, che ad uccidere Davide è stata Napoli, con la sua illegalità diffusa, la sua ignoranza, la sua intrinseca indole deviata; ci hanno spiegato che le forze dell'ordine sono vittime di questa situazione, esposti al pericolo ogni giorno; che le manifestazioni seguite ai fatti sono tutt'altro che spontanee, ma che, fomentate dalla camorra, servono a screditare i carabinieri e la polizia, ultimi baluardi della legalità, katekon che impedisce, tra mille difficoltà, alla città di scivolare definitivamente nel baratro infernale di se stessa... Ce lo hanno spiegato parlando da luoghi che, al contrario, sono patria di legalità e rispetto civico; pulpiti immacolati da cui, chi salva se stesso, grida l'inevitabile perdizione di una città che è sempre più un buco nero e tetro di inciviltà, indegno del sacrificio di tanti carabinieri e poliziotti che invano cercano di portare in quei luoghi quella stessa salvezza... Eppure non capiamo...ci spiegano e rispiegano, ma non capiamo... O forse, in realtà, capiamo troppo bene. Capiamo che il candore di quei pulpiti è lo stesso dei sepolcri imbiancati di evangelica memoria, da cui ogni predica è indicativa di un perpetuarsi dello status quo; capiamo che non c'è pietà nell'ipocrisia che indica l'apparenza più importante della sostanza. Nel ventre di quei pulpiti è profondo il fetore di un'umanità ormai perduta, che si ostina a descriversi come salva senza accorgersi che ha venduto da tempo la propria anima. Condannano Davide e non si accorgono delle loro famiglie distrutte, delle loro figlie prostitute a 14 anni per una ricarica telefonica o una borsa firmata, dei loro giovani figli drogati e alcolizzati, dei loro ideali marci di arrivismo; condannano il Rione Traiano e la sua povertà e non si accorgono della loro corruzione, di quanto il valore di uno solo degli scandali che si susseguono quella povertà avrebbe risolto cento volte; non sentono il loro razzismo, la cancrena dell'individualismo più becero... Capiamo benissimo la differenza che c'è tra tutela e abuso e, purtroppo, nel gesto di quel carabiniere non c'è alcuna tutela, come in mille altri gesti che, pur meno cruenti, si susseguono ogni giorno sulla nostra gente che, lo capiate o no, a differenza vostra ha ancora speranza di salvezza, ma una salvezza vera, pagata al caro prezzo della croce che trascina. Ne è testimonianza quella croce stessa che, nonostante il suo peso, non ha schiacciato il senso di appartenenza, della famiglia, del sostegno reciproco nelle difficoltà... Quartieri interi che si mobilitano a sostegno di pochi suoi membri ignoranti, poveri e indifesi, ma non soli...il Rione Traiano per Davide, così come Scampia per Ciro o Forcella per Annalisa, spiegano al mondo un'umanità che il mondo non comprende, perso nel fetore del suo stesso sepolcro... Che Dio abbia pietà di voi. 
Gennaro Cangiano

0 commenti:

Share

  © Blogger templates Shiny by Ourblogtemplates.com 2008

Back to TOP