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Il caffè sospeso

>> giovedì 18 dicembre 2014

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Una lavagnetta vicino al bancone informa che stamattina a Espressobaren sono a disposizione tre “suspended coffee”, caffè sospesi. Un cliente si avvicina alla cassa, chiede il suo conto e alla lista delle consumazioni aggiunge un caffè: “Uppskjuten”, dice in svedese, “Da lasciare in sospeso”. Paga il totale. Channa, 23, ringrazia, si gira verso la lavagna e segna un'altra “X”. I caffè sospesi, ora, sono diventati quattro.
Il caffè sospeso è un'antica tradizione del popolo partenopeo. Dopo anni di assenza la pratica sta tornando di nuovo in auge, forse per colpa della crisi! Ma cos'è il caffè sospeso? Quando un cliente di un bar paga un caffè a una persona che non se lo può permettere: ordina due caffè; uno lo sorseggia subito e l'altro lo lascia, appunto sospeso. Quando un avventore in difficoltà passa al bar e chiede se c'è un caffè sospeso, il barista lo prepara visto che è stato già offerto da un cliente generoso. La storia del caffè sospeso è nata in alcuni bar di Napoli nel secondo dopoguerra. In momenti così difficili, chi aveva di più aiutava chi aveva di meno, anche con un semplice espresso. Era diventata ormai un’usanza, un modo per esprimere la solidarietà tra concittadini. 
Vi propongo la lettura di un bell'intervento di Luciano De Crescenzo sul tema, ricco di aneddoti e considerazioni filosofiche. (Clicca sull'immagine per il documento in PDF)

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