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Una libertà finta

>> lunedì 12 gennaio 2015


La manifestazione di Parigi in risposta agli attentati e ai morti che ne sono conseguiti mi ha molto colpito... Ma non per i motivi che la retorica dei mass media tende a ripetere ossessivamente. Sia chiaro che non trovo assolutamente nulla che possa giustificare gli attentati, che sono senza dubbio frutti malati di menti malate, ma non sopporto nemmeno l'ipocrisia. Gli eventi e la loro rappresentazione ci spingono nel dover per forza accettare il tipo di satira di Charlie Hebdo, ritenendola addirittura emblema di libertà... Ma di quale libertà? Quella di sbeffeggiare la religione? Certo non tutte le religioni, visto che la redazione di quello stesso giornale non ha esitato a espellere un redattore che si esprimeva criticamente contro l'ebraismo, mentre si gloriava di rappresentare in maniera irriguardosa e blasfema L'islam e il cristianesimo. Sono addolorato per le vittime, ma non sono Charlie e non sono nemmeno francese, come invece lo erano gli attentatori. Cosa pensava quella stessa folla parigina quando l'aviazione del loro paese unilateralmente bombardava Tripoli e Bengasi consegnando la Libia proprio a quei gruppi estremisti di cui oggi si scopre vittima? O quando il suo governo finanziava proprio l'ISIS in chiave anti Assad in Siria?...non sopporto l'ipocrisia, nè la memoria corta e quindi non sono francese... Purtroppo invece sono italiano; cittadino di uno stato finto e reale tappetino politico dell'occidente... Puro esecutore di ordini che non è tenuto nemmeno a comprendere. Tra poco ci coinvolgeranno in una nuova guerra; si attendono solo le disposizioni del padrone americano e poi si darà il via alle danze, aumentando i rischi di ritorsione e attentati in maniera esponenziale... Esattamente il contrario di quello che ci racconta la retorica ipocrita di regime. Altro che "siamo tutti Charlie"... Siamo tutti come dei buffoni di corte, liberi solo di insultare gratuitamente, ma non di decidere della nostra vita, vhe rimane saldamente nelle mani del burattinaio di turno. 
Un po' di franchezza forse l'ha dimostrata solo il premier israeliano che, intervenuto dopo la manifestazione a un incontro presso la sinagoga di Parigi, ha detto chiaramente a quelli che lo ascoltavano che Israele era la loro patria... Noncurante del fatto che quegli stessi interlocutori fossero tutti cittadini francesi... e nessun francese ha avuto niente da ridire, nessun politico francese ha obiettato nulla a quel capo di stato straniero che diceva chiaramente a dei francesi che la loro patria era un'altra, indicata dal loro essere ebrei... e che Charlie andasse pure alla malora senza di loro; senza riflettere sul fatto che lo stesso ragionamento lo facevano i ragazzi autori degli attentati, non ritenendo cioè altri cittadini francesi loro compatrioti perchè non condividevano la stessa causa islamica.  

Gennaro Cangiano

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