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Niente di nuovo sotto il sole...

>> giovedì 6 ottobre 2011


Alberto De Stefani - che fu ministro del Tesoro e delle finanze del primo Governo fascista e docente di Economia e Scienza delle finanze nella Facoltà di Scienze politiche all'Università “La Sapienza” di Roma -disse: «Mussolini ha perso la guerra con la “quota 90”.»
La “quota 90”  fu l'operazione con cui la lira fu rivalutata rispetto alla sterlina del 25%: la quotazione della sterlina fu ridotta da 120 a 90 lire. Mussolini accettò con entusiasmo il progetto perché i consulenti della Banca d'Italia (Stringer, Paratore, Beneduce e Volpi di Misurata) lo proposero come un segnale di prestigio e di rafforzamento della dignità dello Stato Italiano a livello internazionale. “Lira più forte” significò, per Mussolini, “Italia più forte”, esattamente come oggi,  “euro più forte” significa “Europa più forte”. 
De Stefani capì che, con la rivalutazione monetaria del 25%, aumentarono di pari percentuale i crediti e i debiti. Le Banche si arricchirono e le imprese fallirono per l'ingiustificato ed imprevedibile appesantimento dei debiti contratti per finanziare le attività produttive. 
L'Italia arrivò disarmata alla guerra per i fallimenti causati dall'insolvenza ineluttabile a seguito dell'ingiustificato aumento del valore del denaro oggetto del debito. 
Nulla di nuovo sotto il sole. Con la ipervalutazione dell'euro, tutti hanno osannato alla moneta forte, esattamente come fece Mussolini con la “quota 90”. 
Su queste premesse si può capire perché l'America ha chiuso l'importazione dell'acciaio dall'Europa. 
Poiché il prezzo dell'acciaio andava a compensare, per gran parte, il pagamento del petrolio, l'Europa si trova oggi non solo nella impossibilità di pagare il petrolio, ma anche con un ulteriore appesantimento del suo debito a causa del blocco delle esportazioni e della rivalutazione dell'euro. 
C'è un solo modo per liberarsi dalla schiavitù della grande usura:  la proprietà popolare della moneta.  Fare di ogni popolo il padrone della sua moneta all'atto dell'emissione, significa togliere alle banche centrali l'egemonia del signoraggio, in un regime di democrazia integrale  in cui ogni popolo abbia oltre alla sovranità politica, anche quella monetaria... (da "Il paese dell'utopia" di Giacinto Auriti)

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